LAVORO: DAMIANO “PESA COSTO MATERIE PRIME E CRESCITA PREZZO ENEREGIA”

ROMA (ITALPRESS) 24-Ott-22 – “Nel Rapporto sulla Cig di settembre, elaborato dal Centro Studi di Lavoro Welfare sui dati dell’Inps, appare una tendenza nettamente definita rispetto ai mesi precedenti: la richiesta di Cassa integrazione cresce. E lo fa con caratteristiche precise. Il tessuto produttivo del Paese è investito con chiarezza dalle conseguenze della penuria e del costo delle materie prime e dalla crescita vertiginosa del prezzo dell’energia. Dunque, l’autorizzazione di ore di Cig richieste dalle aziende sfiora il 9% di incremento rispetto ad agosto: un segnale da non sottovalutare, anche se rispetto a settembre 2021 siamo a un – 71%. E la motivazione di tale crescita risiede nello stato di crisi nel quale si trovano numerose imprese industriali e commerciali”. Così Cesare Damiano, già ministro del Lavoro e consigliere Inail, commentando i dati del Report del Centro Studi di Lavoro&welfare e di Studio Labores. “Come si è visto le cifre sono, sul lungo periodo, nettamente inferiori rispetto alla situazione eccezionale causata dall’epidemia di Covid. Ma, nel mese di settembre, l’allarme suona per il netto incremento della richiesta di Cigs, tipica della condizione critica delle aziende”, aggiunge. “L’incremento della Cigs nel mese supera del 65% – corrispondente a oltre 15 milioni di ore autorizzate – il dato di agosto. L’allarme è confermato da altri due dati relativi a questo strumento di emergenza: i settori nei quali si manifesta e la sua distribuzione geografica. Sono 15 i settori nei quali cresce la Cigs e, tra questi, si segnalano ‘colonne’ del Made in Italy come tessile, trasformazioni minerali, pelli e cuoio, metallurgia, commercio, vestiario, abbigliamento e arredamento. E, per dimensioni e peso sul sistema produttivo italiano, il settore Meccanico. Rispetto alla distribuzione geografica del fenomeno, le aree di punta sono le Regioni del Nord, dove si genera la maggior parte del Pil, e nelle quali è registrata la più alta richiesta di decreti di Cigs: Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte. Accompagnate, nel Centro Italia, dal Lazio. La crisi, dunque, sembra cominciare a mordere seriamente il nostro tessuto produttivo. Intanto, in una situazione che si fa dura per le famiglie – oltreché per le imprese – per i lavoratori sostenuti dalla Cig, il monte salari complessivo si è contratto, da inizio anno, di oltre 1,2 miliardi. Ogni mese in cassa integrazione a zero ore equivale a una perdita media di circa 500 euro”, conclude. (ITALPRESS).