LAVORO: DAMIANO, “NO LICENZIAMENTI PER AZIENDE CHE UTILIZZANO CIG”

(AGI) – Roma, 6 feb. – “Uno degli scogli che il Premier incaricato dovrà affrontare, se si formerà il Governo come noi ci auguriamo, è la ghigliottina del 31 marzo, quando scadranno contemporaneamente la Cassa Integrazione Covid e il blocco dei licenziamenti. Il Centro Studi Lavoro&Welfare ha elaborato i dati delle ore di Cig del 2020 e, dal Report, emergono indicazioni, speriamo utili, per le importanti riflessioni che Mario Draghi sta compiendo.” “Il 2020 si chiude con oltre 4 miliardi e 300 milioni di ore di Cassa Integrazione autorizzate dall’Inps, che equivalgono a un +1467% rispetto al 2019. In chiave storica l’apice precedentemente toccato dalla Cig è il 2010, quando vennero autorizzate 1 miliardo e 200 milioni di ore. Oggi siamo in una dimensione che corrisponde a 3,5 volte tanto. Se traduciamo la Cassa Integrazione autorizzata del 2020 in lavoratori, è come se fossero rimasti fuori dalla produzione per un anno intero circa 2,5 milioni di lavoratori a tempo pieno.” Lo dichiara Cesare Damiano, già ministro del lavoro e presidente del Centro Studi Lavoro&Welfare. “Poiché sappiamo che le ore di Cig realmente consumate rappresentano il 50% di quelle autorizzate dall’Inps, si può tranquillamente affermare che sono stati tutelati dalla Cassa Integrazione nel 2020 più di un milione di lavoratori. Un dato reale e impressionante.” “Occorre aggiungere – continua Damiano – che, sempre secondo i calcoli di Lavoro&Welfare, il lavoratore metalmeccanico medio che percepisce uno stipendio netto di 1.400 euro, ci rimette in un mese di Cassa 460 euro: infatti il tetto è a 940 euro. Che cosa fare allora? Sicuramente è opportuno sancire un principio: chi utilizza la Cig non può licenziare. Mi sembra ovvio. Ma la vera domanda è: chi può prolungare oltre marzo l’utilizzo della Cassa Integrazione e, quindi, il blocco dei licenziamenti? A questo punto occorre osservare l’andamento della crisi in base ai settori.” “Secondo i nostri dati, nel 2020 l’industria metalmeccanica ha il più alto numero di ore di Cig, ma cresce del 736% rispetto al 2019, mentre il commercio, con le stesse ore, cresce del 5.419%. Le differenze esistono, ma la crisi permane anche nei settori meno esposti. Il nostro suggerimento è semplice: le tutele, Cig e blocco dei licenziamenti, vanno tenute finché dura la pandemia (fine 2021?); eventuali alleggerimenti vanno valutati attentamente, settore per settore, ma con il coinvolgimento delle parti sociali, le uniche che hanno veramente il polso della situazione” conclude. (AGI)