DAMIANO, “CIG PER BADANTI E COLF O FUGA NEL NERO”

Roma, 15 mar. (Adnkronos) – “I lavori di cura e le famiglie che li utilizzano con la collaborazione di colf e badanti non sono tutelati, al momento, dai provvedimenti adottati dal Governo.” Lo dichiara Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico. “Secondo l’Istat – spiega – si tratta di circa 2 milioni di lavoratori (quindi lo stesso numero di famiglie e cioè più di 4 milioni di cittadini), dei quali 1,2 milioni in nero. Questi ultimi, in particolare, non hanno e non avranno protezioni. Non essendo regolari, le famiglie possono decidere semplicemente di lasciarli a casa. Le famiglie che hanno scelto la trasparenza del rapporto di lavoro hanno a disposizione le seguenti alternative: la prima è licenziare colf e badanti, utilizzando il preavviso previsto dal contratto di lavoro. Sarebbe un danno per i lavoratori e si potrebbe anche creare una frattura nel rapporto di fiducia che queste attività comportano.” “La seconda possibilità è quella di concordare la fruizione anticipata di ferie e permessi. Si tratta di un palliativo che non risolve il problema. La terza, è quella di pagare i lavoratori comunque, pure in assenza di una prestazione di lavoro. Per le famiglie economicamente più fragili si tratta di un peso non facile da sostenere. Stante la situazione è possibile che occorrano altre 2-3 settimane per tornare a qualche forma di normalità.”
“Le famiglie – aggiunge Damiano – che si sono confinate in casa si trovano costrette, per senso di prudenza e di responsabilità, a rinunciare a colf e badanti: per non mettere a rischio la salute di famiglie e lavoratori domestici i quali, tra l’altro, utilizzano abitualmente i trasporti pubblici. Inoltre, in una casa è impossibile garantire a un lavoratore il mantenimento della distanza almeno di un metro. Se il Governo afferma che la Cassa Integrazione in Deroga è ‘garantita a tutti’, la estenda anche a questi lavoratori, al momento invisibili.” “Occorre allora cambiare la bozza di Decreto che verrà presentata al prossimo Consiglio dei Ministri nella quale c’è ancora scritto: ‘Sono esclusi dall’applicazione del comma 1 (Cassa Integrazione in Deroga) i datori di lavoro domestici’. Attendiamo fiduciosi questa correzione. Altrimenti non è vero che tutti i lavoratori sono tutelati dalla Cassa Integrazione. In questo modo si corre anche il rischio di spingere le famiglie verso il lavoro nero”, conclude. (Pol-Mon/AdnKronos)