Roma, 13 mar. (askanews) – “Cristine Lagarde, ieri, ha toppato in modo brutalmente superficiale. Non si è trattato di una ‘svista’, ma di una scelta politica ispirata dai falchi rigoristi, e questo è drammatico.” Lo dichiara Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico. “Rimpiangiamo tutti Mario Draghi – continua – la sua saggia concretezza e le sue capacità politiche. Il danno inferto ai Paesi del Sud Europa è grave. L’Unione Europea deve battere un colpo e non commettere altri errori se non vuole perdere definitivamente la fiducia di gran parte dei suoi cittadini. La prima scelta è mettere in mora i vincoli del Patto di Stabilità. Il tetto del 3%, nel rapporto tra deficit e Pil, va superato non conteggiando le spese per l’emergenza sanitaria. Questo deve valere anche per gli investimenti, gli aiuti alle imprese in difficoltà e la formazione dei lavoratori, oggi sottoposti ad assurde restrizioni e considerati aiuti di Stato. Il ripensamento delle regole deve riguardare il lungo periodo, cioè il tempo della normalità, e non solo l’attuale emergenza.” “Queste regole assurde che sacrificano lo Stato sociale non vanno solo sospese, ma cancellate e riscritte. Il ‘dio mercato’, al quale ci inchiniamo da 40 anni, è ora che venga sostituito dalla centralità della persona: vorremmo finalmente un mondo che torni ad ‘essere umano’. Adesso è il momento di cambiare”, conclude. Pol/Bac
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