Roma, 1 apr. (askanews) – “Dal primo aprile la rimodulazione al ribasso dell’indicizzazione delle pensioni, rispetto a quanto previsto dalla legge 388 del 2000, diventa operativa”. Lo dichiara Cesare Damiano, dirigente del Partito democratico. “L’Inps – spiega – ha pubblicato la circolare con tre mesi di ritardo. Per le mensilità di gennaio, febbraio e marzo già pagate, senza che sia stato applicato il taglio, si procederà al recupero forse dal primo giugno, dopo le elezioni europee. Il ‘Governo del cambiamento’ non ha cambiato strada e ha riconfermato il meccanismo dei Governi precedenti. La legge 388 del 2000 ha subito tre distinti interventi a partire dal 2011 con la legge Fornero. Dai calcoli che abbiamo sviluppato, come Centro Studi Previdenza di Lavoro&Welfare, dal primo gennaio del 2012 fino all’ultimo intervento del Governo gialloverde, le pensioni comprese tra le 3 e le 4 volte il minimo (circa 1.500- 2.000 euro lordi mensili) registrano una perdita massima annua di 959 euro, pari al 4,92%”. “Una pensione compresa tra le 6 e le 7 volte (circa 3.000-3.500 euro) ha una perdita massima annua più consistente: 4.223 euro, pari al 10,83%. È un tema che va affrontato urgentemente: la mobilitazione dei sindacati dei pensionati lo sta a dimostrare”, conclude. Pol/Bac
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