CANTIERI: DAMIANO, “CRISI EDILIZIA SINTOMO DI NAZIONE FERMA. CONSENTIRE ANTICIPO PENSIONISTICO ANCHE A EDILI”

(ANSA) – ROMA, 15 MAR – “Quella di oggi a Piazza del Popolo è stata una manifestazione forte, unitaria e bella”. Lo dichiara Cesare Damiano, dirigente del Partito democratico, che questa mattina ha partecipato all’iniziativa nazionale promossa dai sindacati confederali dei lavoratori delle costruzioni a piazza del Popolo a Roma. “Dall’inizio della crisi – spiega – il settore delle costruzioni ha perso 600mila posti di lavoro; è stato messo in seria difficoltà il grande settore dell’indotto collegato alla filiera dell’edilizia composta da aziende che producono cemento, laterizi, lapidei, legno e così via. La piattaforma dei sindacati richiede che siano attivati investimenti immediati e a medio termine, per rilanciare le grandi aziende dei nostri settori e quindi tutto quell’indotto di piccole e medie imprese, anche artigiane. Che siano effettivamente utilizzate le risorse stanziate per realizzare tutte le grandi e piccole opere necessarie a creare occupazione e rilanciare il Paese. È evidente: una nazione nella quale sia in profonda crisi il settore delle costruzioni è una nazione ferma. La maggioranza, di fronte a questa situazione, è avvitata nelle proprie contraddizioni e si nasconde dietro argomenti fumosi, dalle ‘analisi costi-benefici’ in giù. Come nel caso della Tav. Sempre a proposito di edilizia, hanno fatto bene i segretari della categoria a ricordare che sarebbe ora di includere davvero, e non solo a parole, un lavoro così faticoso in un vero anticipo pensionistico. Un edile, che svolge un lavoro discontinuo, ai 38 anni di contributi previsti dalla Quota 100 non ci arriverà mai e neanche ai 36 dell’Ape”. “Va prevista, dunque, una specifica misura legislativa che modifichi l’attuale normativa troppa restrittiva dell’Ape sociale, perché non si può accettare un lavoro su impalcature in altezza svolto a 67 anni”, conclude. (ANSA).