SALARIO MINIMO, DAMIANO: “LEGGE RISCHIA DI MINARE CONTRATTAZIONE COLLETTIVA”

(9Colonne) Roma, 12 mar – “Sono d’accordo con quanto affermato dalle organizzazioni sindacali nelle audizioni sul salario minimo alla Commissione Lavoro del Senato. L’adozione di un salario minimo di legge, che valga anche per chi dispone di un contratto nazionale di lavoro, corre il rischio di minare le basi della contrattazione collettiva”. Lo dichiara Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico, a proposito delle audizioni di oggi al Senato di Cgil-Cisl-Uil sulla legge riguardante il salario minimo. “Come hanno ribadito Cgil, Cisl e Uil nel corso dell’audizione – continua -, si tratterebbe piuttosto di attribuire valore legale ai trattamenti economici previsti dai contratti nazionali di lavoro. Fermare la nostra attenzione alla sola paga oraria, poi, è del tutto fuorviante perché ignora o nega la complessità del rapporto di lavoro nel quale la retribuzione rappresenta solamente un punto di partenza irrobustito e completato da un insieme di normative: scatti di anzianità, inquadramento professionale e progressione di carriera, straordinari, maggiorazione turni, permessi retribuiti, ferie, festività, tutele per malattia, maternità e infortunio, tredicesima, Trattamento di Fine Rapporto e previdenza complementare”. “Non è un caso se il costo orario di un addetto di terzo livello del settore dei call center, fissato dal ministero del lavoro, è superiore ai 21 euro all’ora, come risultato della contrattazione. In conclusione, il salario minimo va definito per legge esclusivamente per chi non ha la tutela di un contratto nazionale di categoria”, conclude. (Red)