LAVORO. SALARIO MINIMO, DAMIANO: “SERVE CONFRONTO CON PARTI SOCIALI”

(DIRE) Roma, 6 mar. – “Il salario minimo è materia delicata che ha bisogno di un confronto preventivo con le parti sociali perché interferisce significativamente sulla contrattazione collettiva, come ha anche ricordato Nicola Zingaretti”. Lo dichiara Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico. “Un conto – continua – è prevedere un minimo di legge per i lavoratori che non hanno un contratto di lavoro di riferimento, un altro è correre il rischio di minare le fondamenta del sistema contrattuale sottraendo alle parti sociali il compito di fissare, attraverso la libera contrattazione, salari e normative validi per ogni singola categoria”. “Il dumping salariale si sconfigge anche attraverso il lavoro di censimento e di comparazione che il Cnel sta conducendo tra i vari contratti stipulati per i singoli settori merceologici, al fine di fissare uno standard salariale rappresentativo. Chi non lo rispetta deve essere escluso dal sistema di contrattazione. Ha senso, in questa logica – continua Damiano – prevedere un salario definito per legge per quella parte minoritaria di lavoratori che non dispone di un contratto nazionale di riferimento. Il tema si è posto, ad esempio, con i cosiddetti riders”. “Per completare una riflessione che riguardi l’intero mondo del lavoro, per i liberi professionisti si pone l’esigenza, per analogia, di procedere sulla strada della fissazione di un equo compenso”, conclude. (Com/Pol/ Dire)