Grave errore il mancato rinnovo dell’incarico a Castano

Sarebbe sin troppo facile ironizzare sulle ultime notizie relative al Mise, il nostro Ministero dello Sviluppo Economico. Qualche giorno fa, il titolare del dicastero, l’onnipresente Di Maio, ha avuto il coraggio, o forse l’improntitudine, di annunciare un imminente boom economico. E ciò nonostante che sia i dati Istat sul calo del Pil verificatosi consecutivamente nel terzo e nel quarto trimestre del 2018, sia i pareri unanimi degli osservatori economici, rendano comprensibile a chiunque che il nostro paese si trova, ormai, quanto meno, in una fase di recessione tecnica.
Evidentemente, però, il Ministro dello Sviluppo Economico ha preso sul serio le sue proprie parole più dei dati presentati dagli statistici e delle analisi elaborate dagli economisti. E così allo scadere del contratto che legava al Mise il dottor Castano, non ha fatto nulla per trattenerlo nel suo incarico. Anzi, non gli ha rinnovato il contratto.
Ora, tutti quelli che si occupano di industria e di lavoro sanno che Giampiero Castano è l’uomo che, da 10 anni a questa parte, ha gestito decine e decine di tavoli di crisi attorno a cui sono state affrontate le vicende aziendali più difficili e impegnative.
Adesso, e cioè nel momento in cui venti di crisi tornano a soffiare sul nostro sistema produttivo, il Governo gialloverde ha deciso di privarsi della professionalità e della competenza di un servitore dello Stato stimato da tutti. Questa decisione ci aiuta a comprendere cosa sia veramente il “Governo del cambiamento”.