MANOVRA: DAMIANO, “SBAGLIATO NO DEL PD A QUOTE E REDDITO CITTADINANZA”

(9Colonne) Roma, 13 dic – “Abbiamo sentito, nelle scorse settimane, alcuni esponenti dell’opposizione e anche del Partito Democratico, dichiarare la propria contrarietà nei confronti di Quota 100 e del reddito di cittadinanza. Sono in totale dissenso rispetto a queste affermazioni e penso che posizioni di questo genere abbiano portato e porteranno il Pd alla sconfitta”. Lo dichiara Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico, a proposito della legge di Bilancio. “Le Quote – spiega – le ha inventate il Governo Prodi, quando ero ministro del Lavoro, e il Reddito di inclusione lo ha voluto il Governo Renzi ed è stato l’inizio della lotta contro la povertà, che adesso ci viene maldestramente copiato. Il Pd ha cercato di fare Quota 100 nella passata legislatura, ma le risorse che ci sono state chieste da Ragioneria, Ufficio Parlamentare di Bilancio e Inps, erano talmente elevate da non consentirci di fare una riforma radicale del sistema pensionistico che superasse le rigidità della legge Fornero. Abbiamo però ridotto il danno con 8 salvaguardie degli esodati, che hanno mandato in pensione oltre 150.000 lavoratori, prolungato la sperimentazione di Opzione Donna, 36.000 donne incluse, rallentato l’innalzamento dell’età pensionabile in rapporto all’aspettativa di vita, introdotto una prima misura per i lavoratori ‘precoci’ e, infine, inventato l’Ape sociale, circa 40.000 domande, che anche questo Governo vuole prolungare perché funziona. Perché non rivendicare ciò che abbiamo realizzato impegnando, nell’arco della passata legislatura, circa 20 miliardi di euro? Ridurre il danno, però, non è stato sufficiente. Su questa strada bisogna dunque proseguire. Noi vogliamo le quote, cioè la flessibilità, e il Reddito di inclusione allargato a una platea più ampia, che altri per consolarsi chiamano di ‘Cittadinanza’, per combattere le nuove povertà”. “Questa deve essere la scelta sociale del Pd. Non dobbiamo trasmettere ancora una volta l’idea che il Partito Democratico non presti attenzione agli ultimi e a coloro che hanno pagato maggiormente il conto salato della crisi. Bisogna invece incalzare il Governo a mantenere le promesse fatte. Purtroppo le risorse messe a disposizione, che verranno ulteriormente tagliate dall’Europa, non basteranno. Il Pd rivendichi la lotta alla povertà, la flessibilità previdenziale con le Quote, i 41 anni di contributi, la prosecuzione di Opzione Donna e la nona salvaguardia degli esodati. Diamo una vera svolta sociale alle politiche del nostro Paese”, conclude. (red)