MANOVRA, DAMIANO: “NO A CANCELLAZIONE CREDITO IMPOSTA INDUSTRIA 4.0”

(9Colonne) Roma, 29 nov – “Ho deciso di firmare la petizione lanciata nei giorni scorsi da Federmeccanica e indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, al ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, e al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Marco Bussetti”. Lo dichiara Cesare Damiano, candidato alla Segreteria del Partito Democratico.
“Ho preso questa decisione – spiega – in particolare, perché, con questa petizione, l’associazione delle imprese metalmeccaniche aderenti a Confindustria chiede al Governo di ‘riconoscere il credito di imposta, o misure equivalenti, per le spese fatte dalle aziende per la formazione del personale funzionale a Industry 4.0’. Condivido, infatti, l’idea, espressa nelle motivazioni della petizione, secondo cui ‘conoscenza, sapere e competenza sono le infrastrutture immateriali fondamentali per un Paese 4.0’, nonché l’idea che ‘nelle imprese c’è bisogno di aggiornare senza sosta le competenze delle persone per gestire e non subire il cambiamento’. Nell’ambito del programma denominato Industria 4.0, varato dai Governi guidati dal Pd, erano previsti specifici sgravi fiscali volti a incentivare la formazione permanente dei lavoratori occupati, allo scopo di aggiornare le loro competenze, così come richiesto da una fase di continua e progressiva innovazione tecnologica. Nel mondo attuale, la formazione continua dei lavoratori è qualcosa di sempre più necessario. E ciò sia per le imprese che per gli stessi lavoratori, che hanno bisogno di incrementare la propria occupabilità in compiti di qualità. Purtroppo, però, il Governo Lega-5 Stelle non ha previsto di mantenere il finanziamento di queste misure anche per l’anno prossimo. Il che significa, in parole povere, che un provvedimento utile e intelligente appare, al momento, destinato a uscire di scena con la fine del corrente anno”.
“Trovo quindi molto significativo il fatto che un’importante associazione imprenditoriale si sia vista costretta a imboccare la strada, per essa inedita, della raccolta di firme in calce a una petizione per poter interloquire con un Governo che sembra non avere idea di che cosa possa voler dire essere alla guida di un grande Paese industriale. Penso quindi che tale iniziativa vada sostenuta e invito tutti i democratici a farlo”, conclude.