PENSIONI. DAMIANO: “ALLARME BCE INFONDATO E TARDIVO”

(DIRE) Roma, 28 giu. – “La Bce getta un allarme infondato e tardivo circa un dietrofront sulla riforma delle pensioni in Italia”. Lo dichiara Cesare Damiano, del Partito Democratico, a proposito dei contenuti del bollettino economico della Bce. “Forse non si è accorta – continua – che, superare gradualmente la legge Fornero, è un obiettivo che abbiamo già realizzato nella scorsa legislatura, restituendo ai pensionati 20 miliardi di euro con 8 salvaguardie, l’Ape e altre misure. Reintrodurre le Quote (non dai 64 anni di età come propone Di Maio, ma dai 63 anni come proponiamo noi) e la pensione di anzianità con 41 anni di contributi, è un obiettivo che abbiamo sempre perseguito, e in parte realizzato, ma per il quale non c’erano tutte le risorse necessarie per raggiungere il traguardo al 100%. Su questa bisogna continuare, ma andando nella direzione giusta”. Per Damiano “eliminare l’Ape sociale sarebbe un grave errore che punirebbe in particolare chi svolge lavori gravosi, le lavoratrici, i disoccupati e chi convive con un portatore di handicap. In sostanza, le categorie più deboli che avrebbero soli svantaggi da una Quota 100 che parte dall’età di 64 anni. Infine, va rilevato che la Bce commette l’errore di identificare le riforme previdenziali e, quindi, l’equilibrio pensionistico, con la sola legge Fornero. In realtà, come è stato ampiamente dimostrato, il risparmio di 60 punti di Pil, pari a circa 900 miliardi di euro, che si conseguirà dal 2004 al 2050, è dovuta all’insieme delle riforme (Maroni, Damiano, Berlusconi e Fornero) realizzate dal 2004 a oggi. La legge Fornero incide solo per un terzo e quindi il suo superamento graduale non comprometterebbe l’equilibrio dei conti”, conclude. (Com/Tar/ Dire)