PD, PRESSING MINORANZA SU RENZI. VELTRONI: DA IRRESPONSABILI DIVIDERSI

di Donatella Di Nitto

Roma, 12 nov. (LaPresse) – Sarà una Direzione decisiva, quella del Pd di domani, durante la quale sarà dettata la linea che porterà il Nazareno verso le elezioni del 2018. Matteo Renzi in queste settimane sembra aver cambiato registro aprendo il dialogo anche con gli ex che in questi giorni non gli hanno risparmiato critiche durissime. Non ultima la dichiarazione di Pietro Grasso, ormai leader ufficioso di Mdp, con il suo forse “non c’è più il Pd”. E non solo. Domani Renzi vedrà anche i Radicali di Emma Bonino e Benedetto Dalla Vedova, che in questi mesi hanno aperto uno spiraglio per una alleanza con Pd. In ballo c’è “l’essere o il non essere”, ma non solo, anche il “come essere”. L’appello all’unità suona all’unisono ed ecco allora che in vista della riunione di domani scende in campo proprio Walter Vetroni: “Dividersi è da irresponsabili, apre un’autostrada per la vittoria del centrodestra. Faccio un appello ai partiti, alle persone con le quali ho lavorato e con le quali ho militato per tanti anni: non fate l’errore di separarvi, di combattervi, perché sarebbe un errore storico incalcolabile. A forza di cercare quelli più omogenei a se stessi, si finirà con il diventare sempre più piccoli”. Il momento di “includere” insomma è adesso, invoca l’ex leader Dem: “Se c’è un momento storico in cui la sinistra avrebbe il dovere di comporre le sue diversità, è questo momento”. Veltroni chiede al segretario toscano, nel discorso che farà domani davanti al partito, “di cercare di includere, di accogliere anche quelli più lontani da te” deve accettare “le osservazioni più dure perché così si sta in una comunità”. La prima cosa, secondo l’ex sindaco di Roma, che dovrebbe fare Renzi domani è assicurare che “prima della fine della legislatura, si portino a conclusione lo ius culturae e il biotestamento. Questo sarebbe già un segnale di apertura molto importante, insieme alla ricerca di politiche sociali ed economiche innovative di lotta alla precarietà e alla povertà”. Un passo che porterebbe “il presidente Grasso e le altre forze politiche della sinistra che si vanno componendo” a sedersi intorno a un tavolo e “sarebbe un enorme passo avanti. Se non ci si prova c’è un rischio di tornare indietro ai Ds e alla Margherita ma in dimensione bonsai”. Le parole di Veltroni non fanno che tradurre il sentire della minoranza Dem, che ancora lotta nel partito e per il partito, abbracciando anche il ruolo di collante con quella sinistra che sta cercando di seguire un altro percorso. Oggi alla manifestazione di Campo Progressista, organizzata da Giuliano Pisapia, c’erano anche Cesare Damiano e Gianni Cuperlo. Nessuna fuga dal Nazareno, ma la volontà di lasciare aperto un dialogo. “Casa mia è il centrosinistra. Ho scelto di restare nel Pd e mi batto perché resti ancorato alla sua natura, che è quella di essere il perno di un centrosinistra largo, civico e inclusivo” ha detto Cuperlo dal palco dell’Auditorium Antonianum. E Damiano promette una vera e propria battaglia affinché “si creino le condizioni per un’alleanza con voi e con Mdp”. Anche da Riccardo Nencini, segretario del Psi, arriva l’appello allo stare uniti: “Ho ascoltato con attenzione l’intervento di Pisapia. C’è spazio per allargare il fronte della sinistra riformista, c’è l’interesse comune a fermare derive populiste e di destra. Mi aspetto che il Pd colga questa opportunità con l’urgenza che il tempo richiede”.