Fugare ogni dubbio su solidità conti Inps

 

Ogni dubbio sulla tenuta dei conti dell’Inps va fugato. Non è possibile sottoporre a continue docce fredde lavoratori e pensionati, le cui risorse sono state già ampiamente saccheggiate. La fusione con I’Inpdap ha creato un disavanzo, ma è una questione contabile. Detto ciò, se ci sono problemi derivanti dalla diversa natura degli enti che si sono fusi, bisognerà risolverli prevedendo dei trasferimenti che coprano i contributi ‘virtuali’ dell’istituto dei dipendenti pubblici. Non possiamo però creare nuovi problemi alle pensioni, su cui si è già tagliato molto. La ‘riforma’ Fornero farà risparmiare in quarant’anni, dal 2020 al 2060, ben 300 miliardi di euro, che passano dalle pensioni alla copertura del debito, e ne rappresentano il 15%. Dall’altra parte qualche tempo fa Mastrapasqua aveva ricordato che le riforme Damiano (con le quote) e Sacconi (con la finestra mobile di un anno) hanno allineato il sistema pensionistico italiano agli standard europei, con un’uscita dal lavoro verso la pensione attestata mediamente sui 61 anni e tre mesi. Abbiamo purtroppo battuto qualsiasi primato nel continente: siamo quelli che arrivano prima dei tedeschi ai 67 annidi età pensionabile. Sulle pensioni ultimamente ho sentito troppe sciocchezze. La più pericolosa è quella detta da un supporter di Renzi, Davide Serra, che ha affermato alla Leopolda che i pensionati col sistema retributivo ‘sono dei ladri’. Per fortuna, anche se solamente ieri, Renzi ha dichiarato di non voler mettere in discussione le pensioni, anche se sostiene la riforma Fornero: almeno così gli operai che hanno pensioni ‘d’oro’ da ben 1.100-1.200 euro netti mensili, dopo 40 anni di lavoro, dovranno dormire sonni tranquilli. Non vorrei che questo sonno fosse turbato da una montatura sui conti dell’Inps