LAVORO: SEMPRE PIU’ PRECARIO PER LE SCELTE DEL GOVERNO

Come volevasi dimostrare, le politiche del governo aumentano la precarieta’ del lavoro. Sono allarmanti i dati che emergono dalle comunicazioni obbligatorie 2009-2010, secondo i quali i tre quarti delle nuove assunzioni e’ costituito da contratti a tempo. Questo risultato non e’ frutto del destino cinico e baro ma e’ la conseguenza delle politiche del governo sul mercato del lavoro che hanno reintrodotto e potenziato le forme le forme di lavoro flessibile. Basti ricordare fra tutti che il lavoro e lo staff leasing chiamata, cancellati o dal governo Prodi, sono stati reintrodotto dal ministro Sacconi. Tra l’altro il ministro del lavoro ha invece cancellato le norme che tutelavano, soprattutto le giovani lavoratrici dal licenziamento in bianco. E’ inutile che il governo si sforzi di spiegare che e’ meglio un lavoro a termine piuttosto che nessun lavoro: in realta’ con questa formula si incentivano le imprese a ricorrere il meno possibile alle assunzioni a tempo indeterminato. E poi che dire del fatto che il 30% dei giovani e’ attualmente senza occupazione e con l’unica prospettiva di un lavoro precario. Per questo motivo il Pd chiede da tempo che venga reintrodotto un credito di imposto a vantaggio delle imprese che assumono a tempo indeterminato.