Risolvere definitivamente il problema degli esodati, più flessibilità per l’accesso alle pensioni, rivalutazione degli assegni pensionistici fino a sei volte il minimo, concentrare la riduzione del cuneo sui redditi medio-bassi, proroga dei contratti dei precari della Pa, rifinanziamento della cassa integrazione in deroga e del fondo per i contratti di solidarietà, sostegno alla povertà, estensione degli ammortizzatori per tutti i lavori, definizione dell’equo compenso, recuperare l’obiettivo della ‘piena e buona occupazione’. Sono le misure su ‘giovani, lavoro e pensioni’ proposte da Gianni Cuperlo, presentate nella sede del Pd con Cesare Damiano. Per il presidente della commissione Lavoro della Camera, che si dice “molto soddisfatto per il risultato di Cuperlo, Renzi ha detto cose precise su lavoro e pensioni affermando che la riforma Fornero va bene: io sto con Cuperlo perché non condivide queste tesi, non abbiamo proposte alternative”. Damiano vuole infatti modificare le riforma delle pensioni targata Fornero: in particolare la proposta dei ‘cuperliani’ è quella di prevedere di andare in pensione dai 62 anni con una penalizzazione dell’8% a condizione che si abbiano almeno 35 anni di contributi. Il candidato segretario sottolinea la decisione di aver voluto, all’indomani dei risultati delle consultazioni dei circoli, “incontrare gli esodati e presentare le proposte sui temi del lavoro e degli ammortizzatori sociali: abbiamo impostato la campagna sulla concretezza, continueremo su questa linea fino all’8 dicembre, perché è giusto confrontarsi facendo emergere le differenze”. Per il deputato triestino bisogna “recuperare tra le parole rottamate la piena e buona occupazione, dobbiamo chiudere la pagina vergognosa degli esodati e affrontare il dramma della povertà”.